Pagina:Toaldo - Dell’uso de’ conduttori metallici a preservazione degli edifizi contro de’ fulmini, 1774.djvu/26

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)( XVIII. )(

RISPOSTA.

Rispondo, che i Conduttori prestano lo stesso uso per li fulmini terreni, che per li fulmini celesti. Se i conduttori hanno le punte erette in aria, tengono altresì punte immerse dentro la terra. Il fuoco, che si aggira per la terra, e che si caccia per le vene di acqua e di metallo, e per l’interruzioni, che sempre contengono anche i corpi resistenti; accostandosi alle radici degli edificj armati, incontrerà le punte, e i denti dei Conduttori, si scaglierà in essi, salirà fino alle cime sopra i tetti, e quivi si scaricherà nell’aria. E’ vero, che l’aria è corpo resistente; ma in tempo procelloso contiene nuvole, e vapori assai depressi, che toccano gli Edificj, e la terra. I nuvoli dunque, ed i vapori per esser deferenti ed assorbenti, dalle punte vicine de’ Conduttori assorbono il fuoco tramandato dalla terra; poichè in tal caso convien dire, che le nuvole sieno elettrizzate negativamente, o in meno, cioè, che scarseggino di fuoco elettrico, onde sgorgar debba quello della terra per riempirne il vuoto, e restituir l’equilibrio.

OTTAVA DIFFICOLTÀ.

Q

Uanto a’ fulmini che vengono dalle nuvole, chi potrà persuadersi, che de’ tenui fili di metallo possano scaricare l’immensa copia di fuoco, che talora contengono le nuvole stesse? Nel giorno 3. Settembre del prossimo anno 1773. vi fu un Temporale il dopo pranzo, che durò più di sei ore (un’altro ve ne fu che durò ugualmente li 28. dello stesso Mese, di mattina): occupava, dai riscontri che se n’ebbe poi, tutta l’estensione almeno della Marca Trivigiana, certo oltre Padova, Venezia, e Trevigi, che vuol dire copriva quasi due mille miglia quadrate di spazio; e non fece altro per tutte quelle sei ore, e in tutti quelli luoghi, che un continuo fulminare, non potendosi numerare le Saette, che caddero. Chi può concepire l’immensità di fuoco, che una tal nuvola conteneva? Dire, che per un filo di ferro si potesse tutto tramandare, tanto sarebbe dire, che un piccolo sifone può esaurire Adige, e Pò. Ma anche un fulmine solo produce talora stragi immense. Lo Scheuchzero, nell’ultimo viaggio Alpino, descrive un fulmine che la sera del 20 Maggio 1711. colpì la maggior Torre situata in mezzo della Città di Berna, il quale fece gran guasti non solo dentro, e fuori della Torre medesima, ma devastò nove altre case all’intorno, scagliando anche nella Piazza più globi di fuoco, a guisa di carcassa, visibilmente usciti dal globo maggiore del fulmine; e simili fulmini non sono rari. E come contenerli dentro una sottile catena?

RISPOSTA.

Molte cose vi sono da replicare: prima come si dirà quì dopo questi fili, queste catene, e queste spranghe de’ Conduttori, non devono essere


tanto