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16 P. I. Cap. I. Influenza generale ec.

sa; che ogni corpo che si nutrisce, deve essersi nutrito delle sostanze che contiene, o di cui è composto; e che è composto delle sostanze, nelle quali per la sua distruzione finale si risolve.

6. Io non dirò già, che l’analisi chimica possa mostrarci chiaramente tutti i diversi ingredienti che entrano nella composizione d’un corpo naturale, o artificiale: la nostra arte non arriva forse a graduare le sue operazioni in maniera di non confondere le decomposizioni. Ma parlando delle piante, e anche degli animali, che si faccia la loro decomposizione coll’arte chimica o colla soluzione naturale, le specie sommarie delle sostanze che ne caviamo sono le seguenti: 1.° delle parti solide d’una terra fissa che sembra formar la base di tutti i corpi viventi; 2.° delle parti sottili e volatili, sensibili almeno al gusto e all’odorato, che sembrano esser le vere forme sostanziali, le anime delle piante; queste, essendo leggiere e volatili, vanno tutte nell’aria; 3.° molta acqua: serve essa di veicolo alle parti fisse, e di glutine alle parti volatili; perciò l’acqua esce la prima, senza di che non si farebbe dissoluzione. Io non parlo nè dell’aria, nè del fuoco che probabilmente si fissano nelle piante, e che certamente appartengono all’atmosfera.

7. Ora, affine che le piante possano germogliare nutrirsi e crescere, vi vuole il concorso di questi elementi. Se la terra somministra le parti fisse, la parte umida e ’a spiritosa certamente viene tutta dall’atmosfera, benchè forse nell’origine la prima sorgente ne sia stato il caos confuso della terra.

8. Supponiamo un suolo esaurito per una lunga serie di produzioni, come arriva in fine ai fondi più grassi: vediamo, come l’industria del coltivatore si regola per introdurvi di nuovo la fertilità. Due maniere vi sono di migliorare le terre esauste; i concimi, e i lavori.


9. Co-