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P. I. Cap. II. Influenza Delle Rugiade. 35


§. IV. Delle Rugiade.

38. Nelle notti tranquille e serene i vapori poco elevati cadono la sera, e la mattina, come s’è detto, in rugiada. Essa regna ne’ luoghi bassi, umidi rinchiusi; poco o nulla, ne’ luoghi elevati e nudi; niente nelle notti ventose, o nuvolose; poco nella state, ove il calor dell’aria si mantiene anche di notte; ma abbonda nella Primavera, e verso l’Autunno.

39. La rugiada non è acqua pura non più che la pioggia; contiene molte parti eterogenee, che traspirano da tutti i corpi, specialmente de’ vegetabili.

Secondo Musschembroeckio l’acqua di rugiada distillata, oltre l’acqua e della terra, diede del sale, dell’oglio, e del zolfo, e secondo un altro Fisico ( Giornale Ek. Giorn. di Rozier 1771.) due sorti di acidi, il muriaco, ed il nitroso, che forma l’acqua regale, propria a scioglier l’oro. Quindi la rugiada riesce corrosiva: di fatto ella imbianca la cera, il lino, le tele; mangia i colori ai drappi; brugia le scarpe e le pelli; scioglie e purga i corpi, non solo, ma produce mortali dissenterie alle pecore. Brugia anche i germi e le tenere piante o per la sua acrità salina, o pel calore del Sole. Se si secca sulle foglie, forma la mellata, specie di ruggine dannosissima, perchè in parte corrode, in parte ottura i pori che servono alla traspirazione e all’inspirazione delle piante.

40. Fuori di questi pericoli, la rugiada, essendo composta di materie oleose spiritose e propriamente vegetabili, non solo rinfresca, ma nutrisce le piante, come s’è accennato, e cogli stessi elementi fertilizza le terre (in alcuni climi tiene luogo di pioggia): questo è uno dei principali benefizj dei lavori della terra: glebas facundo rore marita. La rugiada è più


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