Pagina:Toaldo - La meteorologia applicata all'agricoltura - 1786.pdf/72

Da Wikisource.
72 P. II. Cap. II. Regole di Previdenza.

la marea resta alterata; il che se bene sia noto, la confermo coll’osservazioni di 5. anni fatte in Venezia dalla diligenza del Sig. Temanza, ridotte nel la prima delle citate Tavole, alle quali mi rapporto.

131. Il secondo passo è questo. L’oceano aereo o sia l’atmosfera, debbe soffrire per l’azion della Luna vicende simili a quelle del mare, il che è confessato da’ maggiori Fisici; ma si dubitava, se cotali alterazioni dell’aria fossero sensibili nel Barometro, anzi per vero dire, si negava. Io ho provato tanto nel Saggio Meteorologico Part. III. Art. I. quanto nelle dette Tavole, che il Barometro generalmente si trova più alto nelle Quadrature che nelle Sizigie; più nei giorni intorno l’Apogeo che in quelli intorno il Perigeo; più intorno al Lunistizio australe, che al boreale; ho trovato una grande alterazione nei segni equinoziali, e ne ho reso la ragione. Segue dunque, che l’aria si risente dell’azione della Luna.1.


132.

  1. Negli ultimi capitoli della Prima Parte del mio Saggio Meteorologico, ho parlato diffusamente dell’influenza fisica della Luna sui corpi terrestri: posso aggiungere altri fatti.
    E prima il Sig. Cavallo, Professore di Fisica sperimentale della Sapienza di Roma, ha sperimentato il primo, che esponendo due recipienti egualissimi pieni d’acqua difendendone uno dalla caduta diretta de’ raggi Lunari con un ombrello discosto tanto che il vaso restasse liberissimo all’aria, l’altro recipiente esposto ai raggi della Luna, in capo a otto giorni si trovò aver perduto, per via d’evaporazione, molto più di acqua di quello che non avea ricevuto i raggi Lunari. Quest’Esperienza fu replicata in Italia, ed anche in Francia con egual successo: e il fatto prova, che il lume Lunare è capace di promuovere l’evaporazione: con tutte quelle conseguenze, e concomitanze di effetti, che si possono pensare, o non pensare.

In