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P. II. Cap. II. Congetture sulle ore ec. 83

delle persone che vegliano, non è mai da credere, che questo numero uguagliasse quello delle pioggie diurne.

152. La cagione di questa differenza sembra poter essere, l’elettricità dell’atmosfera. Poichè è stato osservato, che questa comincia a manifestarsi al levar del sole, e cessa di dar segni quando tramonta. Donde si potrebbe concludere con probabilità, che sono i raggi del sole e della luce quelli, i quali fregandosi nell’aria vi eccitano l’elettricità: questa elettricità dell’aria tenderebbe a portarsi verso la terra, e con ciò trasporterebbe seco i vapori, o le parti dell’acqua, quando se ne trovasse ragunati in quantità, e con ciò produrrebbe la maggior frequenza delle pioggie nel giorno. Si potrebbe con ciò convalidare il sospetto accennato quì sopra, che i corpi celesti possono elettrizzarsi reciprocamente per mezzo della luce. In questa congettura, la Luna vi avrebbe la sua parte col suo lume riflesso, elettrizzando in più, e in meno la terra, e l’atmosfera; per esempio nel Plenilunio in più, nel Novilunio in meno: questa elettrizzazione in più, e in meno, potrebbe egualmente produrre l’elevazione, e la caduta de’ vapori, che si osserva in questi tempi colla perturbazione dell’aria: nelle quadrature, l’elettricità sarebbe mediocre; donde ne seguirebbe una specie di calma nell’aria, e nel mare. Il levare ed il tramontar della Luna farebbe pure qualche impressione sull’atmosfera; se ne vedrà ben tosto de’ contrassegni sensibili.

153. Per altro si può anche dire, che il calore del giorno innalza più vapori; o che rendendo l’aria più leggiera rarefacendola, li fa distaccare e cadere più facilmente. Quest’ultima congettura è appoggiata all’osservazione seguente.

154. Ho voluto vedere, se piove più frequentemente nell’ore della mattina, o in quelle della se-


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