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PREFAZIONE. xiii


Ma nella moltiplicità, e oscurità delle cause, delle quali è difficile discernere, e calcolare l’influenza separata, non che unita e confusa, le Osservazioni sono quelle, dove si può e si deve ricorrere, come a sicuro mezzo, se ve n’è alcuno, di strappare anche questo secreto alla natura. Poichè l’osservazione sola, anche nella totale ignoranza delle cause, ben intesa e continuata, porge principj sodi di congetture. Sopra di essa perciò è fondato il calcolo delle probabilità, parto de’ nostri tempi, e de’ nostri Matematici, che tanto uso ha nelle cose economiche, e nell’amministrazione delle cose civili. Alle osservazioni, ed ai risultati delle medesime, per promovere le Arti e le Scienze, sono dirette le Accademie, adunanze di persone illuminate e studiose, unicamente occupate di scoperte utili, le quali solo per questa via di concorso, come da principio si disse, possono farsi e propagarsi.

A questo scopo in particolare tendono le osservazioni Meteorologiche, diffuse da circa un secolo per tutta l’Europa. Lo scopo di scoprire una volta, se mai vi fosse, qualche regola nelle stagioni varie, e nelle mutazioni di tempo: la qual notizia, che ottenuta, si potrebbe considerare come un dono veramente celeste, di tanto uso farebbe per tutta la vita, ma in particolare, per l’Agricoltura, per la Medicina, per La Navigazione. E perchè le osservazioni particolari di un sol luogo sono insufficienti per formare un generale sistema; fu proposto, ed in parte eseguito dalle Accademie, di raccogliere Osservazioni simultanee quasi parallele, che sopra un comune disegno venissero fatte da Uomini intendenti in molti rimoti paesi1.

Uno di questi Uomini benemeriti fu il Chiarissimo noftro Sig. March. Poleni, il quale corrispondendo all’Invito pubblicato dal Sig. Giacomo Giurin della Reale Società di Londra, fin dal 1725, fra tante sue


dotte

  1. Vedete Mayer, Opera Posthuma Vol. I. colle annotazioni del Sig. Lichtemberg; Lambert, Nuov. Mem. di Berlino 1771; e particolarmente il citato Discorfo del Sig. Bockmann sulla perfettibilità della Meteorologia. Per perfezionare una volta la Meteorologia, conviene imitare gli Astronomi: stabiliscono questi, dalle osservazioni, delle leggi generali, i moti medj ec., indi cercano le disuguaglianze, con che predicono qualunque fenomeno Astronomico per qualunque tempo. Anche la Meteorologia ha delle regole generali, e dei fenomeni periodici, come risulta evidentemente da questo libro; conviene rilevare le aberrazioni, le vicende particolari: se si scoprirà tra queste e quelle un nesso, sarà ottenuto il gran punto di poter predire le stagioni: anche questo passo si è molto avanzato in questo libro, e si avanzerà col moltiplicare le osservazioni esatte. Profondonsi da’ Principi molte somme per l’Astronomia, e ben giustamente per le sue grandi utilità. La Scienza Meteorologica interessa ella meno l’uman genere, dice il Sig. Lambert, perchè non s’abbia a fare qualche cosa anche per essa?