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Pagina:Toaldo - Saggio meteorologico - 1797.pdf/213

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PAR. III. ART. I. DEI SEGNI DEL BAROMETRO. 197

vento, sia feguito da rarefazione, o condenfazione,appreifo di noi,o pur altrove. Poiché nel primo cafo il moto del Barometro precede il vento, nel fecondo lo fegue. 7.° Un vento che venga dall’alto, ajutera la preffione dell’aria ful Mercurio; all’oppofto, fe fpira da baffu. Quindi appreffo noi i veri venti Alpini, Boreali, o Maeftrali,che da quelle alte moatagne difcendono in quefta Valle della Lombardia, fanno per lo pil alzare il Barometro; i firoccali, che spirano dal baffo all’alto, foftenendo laria, fanno deprimere il Mercurio: cid che deve intenderfi fenza la concorrenza d’alrre caufe, che turbino quefto effetto.

Coine poi il vento porti le pioggie, e i fereni, fembra non difficile da intenderfi, confiderando, che i venti coll’aria portano i vapori e le nubt da un luogo ad un altro: il che fe non foffe, nei continenti-, ove scarfi forgono i vapori, non fi avrebbe quafi mai pioggia. Vi pud effere una certa agitazione d’aria,che fcuora dalle fue parti,o loro interftizy le parti eterogenee ad effa,e le faccia unire tra loro eflendo omogenee, onde fi formino in modilecule, indi in nubi, ed in gocciole, di varj gradi di grandezza fuccefflivamente 9 all’oppofto effendo i vapori congregati,puo un nuovo moto, una diverfa agitazione diffiparli; e certamente fembra chiato, che feguitando ad accumularfi in certo fpazio nuvole a nuvole, portate dal vento, ed arreftate da montagne, o da bofchi, ed altro, i vas pori per una fpezie di attrazione fi unifcano, fi formino, come fi é dete to, @ poco a poco in goccie, e diano le pioggie . In fomima fi accordera alineno, che i venti portano di Inogo in luogo la materia della pioggia .

Poiché diflicile €, volendo efaminare quanto é@ detto dai Fifici fino agli ultimi tempi, intendere la formazione della pioggia, il magiftero, o economnia de’ vapori. Poiché pareva, che fi richiedefle prima un diflolvente, che faceffe fcioglier I’acqua in vapori, e quefti diffonderfi, mefcolarfi, e aderire dentro gl’interftizj dell’aria; pofcia una fpezie di meftruo per farli precipitare, e ritornare di nuovo m acqua. Si diceva, che Ilaria denfa elatica e pefante tiene in diffoluzione e porta i vapori; che I’ aria flofcia e leggiera li lafcia cadere. Ma quat é la caufa che rende I aria pi, o meno denfa, pil rigida, o pit flofcia, pit o meno elaftica? La prefenza, o l’abdfenza de’ vapori?Sicommette un circolo viziofo. Il caldo,o il freddo? Piuttofto;m+ anche qui fi trovano gran ditficolra,nei computi di rarefazione , che il calor del Sole pud dare ai vapori, pil: che all’aria: e poi come quefto potrz aver luogo nella diverfira delle ftagioni? In fomma nulla di chiaro fi yvedeva in tutta la formazione delle meteore, non che nelle fole piozgie, avanti la mirabile fcoperta del fuoco Elettrico atmosfes rico, che forfe @ il folo, if quale fgorgando dalla terra nell’aria vi porti i vapori, e scaricandofi altrove, li lafci cadere, formando le varie meteore acquee, come fi dira pil: in dettaglio nel feguente Articolo.

1V. Or quefto ifteffo fuoco Elettrico pud ad un tempo influire nel Barometro, ed effer confiderato per la quarta cagione delle fue alterazioni .

Poiché mentre fcaturifce, e fi vibra copiofamenre dalla terra, l’aria, che ripugna a fargli ftrada, ne deve effer fofpinta e foftentata; quindi il Mer curio difcendera nel Barometro. Ma quando il medefiimo fuoco s’é aperto


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