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CONCLUSIONE DELLA PRIMA PARTE. 67

vengano a sublimare le rispettive loro virtù,, o sia l’efficacia de’ corpi donde promanano?

Confesso, che non conosco esperienze che vengano all’appoggio: di quefio sospetto. Ma la rifrazione in fine non è che una specie di riflessione, che fi conosce: in altre qualità, come nel fuono e. nel calore. Le attrazio= ni nelle combinazioni chimiche, le quali fi esaltano a potenze illimitate de’ numeri. delle loro inverse distanze, non possono forse: provenire dalla virtù de’ fochi? Essendo le molecule elementari de’ corpi sferiche, com’è - proba= bile:, ed inoltre dotate d’una estrema densità, qual compete ad atomi fisici; questi fochi devono cader o’ nella superficie delle molecule medesime, o motto presso, che vuol dire presso ai contatti; quindi possono a dismisura crescere le: attrazioni; che se queste fieno, com’è probabile, di natura eletrrica, ben fsi vede dai fenomeni dell’elettricità, che le attrazioni, per dir così, saturate, devono ben tosto cambiarsi in ripulsioni, con tutte quelle‘ conseguenti alternative note ai Fisici, che formano il tumulto delle fer= mentazioni,. di cui non spetta a questo luogo, nè a me di parlare . Bensì parlando de’ corpi mondani‘, se agiscono gli uni sopra gli altri con virtù magnetica: o: elettrica, e certo agiscono per attrazione, la virtù d’un glo»

bo. penetrando l’altro, dovrà crescere infrangendosi e convergendo come in un foco: e così farà la Luna rispetto al Sole,. come fi è detto, tanto più che la densità del piccolo globo lunare eccede più di tre volte quella del Sole: quindi s’avvicinerà il foco d’azione del Sole, e questo foco potrà cadere più presso,. o anche dentro della superficie della Terra; è concorrere anche: in questa senso a: produrre quelle: alterazioni, delle quali fi parla, nei modi indicati, e nei tempè de’ punti lunari .- _

Quindi non crederò nè pure- affatto vana, o nulla I’ azione degli altri pianeti sulla: Terra, nè pure quella delle Stelle fisle: ciò che in vero farà. una grandissima complicazione di effetti,. difficile e quasi imposlibile da individuarsi: ma sempre fi potrà tenere la traccia degli agenti più forti, e- più vicini’,. che sono. il. Sole e la Luna,. ai quali mi sono’limitato in questo libro .. ‘

La massa degli uomini non conosce comunemente altri esseri, o agenti,.

fe non quelli che palpa o vede, i mulini, gli argani, ec., nè altre ema= nazioni dal Cielo, se non le pioggie,le grandini; nè altri eftluvj dai corpi della terra, se non che il fumo‘ delle pentole e delle fornaci; nè altri movimenti, che i terremoti. Questo pregiudicio di materialità. e di angusiia resta più o meno in’ moltissimi di quelli che fi credono Fisici capaci; un occhia filosofico: facilmente concepisce, anzi neceslariamente’ ammerte esseri ed agenti invisibili ed impalpabili ( costretto dagli effetti come nell’elettricità ) moti intestini, effluvz sottilissimi, e per mezzo d’essi, azioni rimotissime, e non però meno efficacislime, in tutta: la natura + Contempla in. fine: tinto questo sistema Planetario come’ una macchina composta e legara in. tutte le sue parti, con vincoli di reciproche azioni e reazioni: e marcatamente lo riguarda come un Planetarie elettrico, o magnetico ( de’ qualì qualche’ immagine s’è pur adombrata’ in macchina coll’arte )z e tutti gli effetti e fenomeni,. che si generano dentro ed intorno questi globi, senza


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