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Pagina:Tommaso Moro.djvu/50

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Scisma divenne e spogliamento e strage.

Riforma vera, innocua, e non contraria
A’ cattolici dogmi io desïava!
Riforma di costumi! onesta guerra
A superstizïoni! insegnamento
Di salda sapïenza! - A tal riforma,
E non ad altra, ad aderir son pronto.
ARRIGO
D’uom veggente qual sei, d’uomo che lunga
Esperïenza ammaestrò, non degna
È la rampogna. I grandi scontimenti,
Mossi uno stato a migliorar, non ponno
Da parzïali danni ir mai disgiunti.
Meravigliarne al volgo lascia; al volgo
Impaurirne, e l’avvenir tu mira.
D’Arrigo ottavo al tempestoso regno
Succederà felice calma; ed opra
Di tal regno sarà. Dal roman giogo
Liberata Inghilterra, il suo robusto
Alto intelletto spiegherà con nova
Sorprendente possanza, e lume all’altre
Nazïoni farassi, e glorïosi
Secoli avrà di senno e di fortezza.
Tal nobile successo io mi proposi.
MORO
E successo dovea nobil proporsi
Arrigo ottavo. Ma fallito ha il modo.
Tanto in questa feconda isola è spirto
Di gagliardia e di libertà e di senno,
Che di discordie scellerate ad onta,
E