Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/104

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92 libro ii.

ture. In tal termine egli non dee cader d’animo, nè disperarsi; anzi stare con fermo proponimento al volere di Dio, e tutte le cose, che gli sopravvengono portare a lode di Gesù Cristo: essendo che all’inverno segue l’estate; dopo la notte ritorna il giorno; e dopo la tempesta grande serenità.


CAPO IX.


Della privazione d’ogni conforto.


1. Non è gran fatto rifiutar l’umano conforto, quando abbiamo il divino: ma grande e sopraggrande egli è a saperci stare senza dell’uno e dell’altro: e voler nonpertanto per l’onore di Dio sostener volentieri l’abbandonamento del cuore; e in niuno atto cercar la propria soddisfazione, nè a merito riguardare. Che gran cosa è che tu sii allegro e divoto, soprabbondando la grazia? desiderabile a tutti è un’ora cotale. Va di portante assai comodo, chi è portato dalla grazia di Dio. e qual maraviglia, che non senta peso colui, che