Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/122

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110 libro ii.

rà in meglio, e potrai trovar pace. Se tu fossi rapito fino al terzo cielo con Paolo, già non sei per questo posto in sicuro di non dover patire nessuna calamità. Io (disse Gesù) gli mostrerò, quanto gli bisogni soffrire per lo mio nome. Da patire adunque ti resta, se ti piace d’amar Gesù, e di servirgli per sempre.

13. Volesse pur Dio, che tu fossi degno di patir nulla per lo nome di Gesù! quanto alta gloria te ne seguirebbe, quanto ciò sarebbe allegrezza a tutti i Santi di Dio, e quanto edificazione del prossimo! Imperciocchè tutti altamente commendano la pazienza, comechè pochi però si dispongano di voler essi patire. Tu dovresti a ragione tollerar volentieri il poco per Cristo; conciossiachè molti più gravi cose soffrano per lo mondo.

14. Vivi sicuro, che ti bisogna menar la vita morendo. e quanto altri più muore a se stesso, tanto incomincia a viver più a Dio. Nessuno è atto a comprendere le cose celesti, se non siasi sottomesso a sopportare per Cristo le avverse. Niente è a Cristo più accetto, niente più salutevole a te in questo mondo, del patir vo-