Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/145

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capo vii. 133

Alcuni malavveduti per la grazia della divozione guastarono se medesimi, perchè più vollero fare, che non potevano; non avendo misurate le lor poche forze, ma più seguitato l’affetto del cuore, che il giudizio della ragione. E perchè maggiori cose presunsero, che non era il volere di Dio, pertanto perdettero prestamente la grazia. Impoverirono, ed alla viltà loro furono abbandonati coloro, che si fecero del cielo lor nido: acciocchè umiliati e diserti imparino a non volare colle ali loro, ma sì a fidarsi sotto le mie. Quelli che son per anche nuovi, e inesperti nella via del Signore, se non si reggano al consiglio d’uomini saggi, agevolmente possono esser delusi, e guastarsi.

3. Che se il proprio giudicio vogliono anzi seguire, che agli altri sperimentati dar fede, loro sovrasta una fine pericolosa; se però non voglian ritrarsi dal loro proponimento. Raro è che coloro che appo sè sono saggi, comportino umilmente d’esser guidati dagli altri. È meglio poco sapere, ed aver picciolo discernimento con umiltà, che gran tesori di scienze con vano compiacimento. Fa più per