Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/241

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capo xliv. 229

chè, tolta via la tua misericordia, non potrà uomo che viva giustificarsi davanti a te.


CAPO XLVII.


Che tutte le gravezze sono da tollerare per la vita eterna.


1. Figliuolo, non ti abbattano le fatiche, che tu hai impreso per amor mio, nè le tribolazioni ti vincano affatto; ma la mia promessa, in ogni avvenimento ti corrobori, e ti consoli. Io posso ben ricambiare altrui oltre ogni modo, e misura. Tu non dovrai travagliar qui lungamente, nè sempre da dolori sarai gravato. Sostieni alcun poco, e sì vedrai tosto il fine de’ mali. verrà talora, che finirà ogni fatica e tumulto. Poco e breve è tutto ciò, che passa col tempo.

2. Fa quello che fai: lavora fedelmente nella mia vigna: io sarò tua mercede. Scrivi, leggi, canta, sospira, taci, prega, sostieni da forte le avversità: di tutte queste e di maggiori battaglie è degna l’eterna vita.

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