Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/263

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capo liii. 251

d’ogni temporale diletto. Così prega il B. Apostolo Pietro; che i fedeli di Cristo si portino in questo mondo come forestieri, e pellegrini.

2. Oh quanta fiducia avrà in sul morire quell’uomo, cui nessuno affetto di cosa ritien nel mondo! Ma come si possa avere il cuore così da ogni cosa diviso, non ancora l’infermo animo sel comprende; nè l’uomo animale conosce la libertà dell’uomo spirituale. Ma non pertanto, se altri voglia esser tale, gli è forza di dar l’addio così agli stranieri, come a’ parenti; e da nessuno tanto guardarsi, quanto da se medesimo. Se tu abbi vinto perfettamente te stesso, ti verranno le restanti cose con facilità superate. Compiuta vittoria è quella che l’uomo riporta di sè. essendo che colui che tiene in soggezione se stesso, sicchè l’appetito alla ragione, e questa a me in ogni atto ubbidisca; questi è vero vincitore di sè, e signore del mondo.

3. Se tu desideri montar fin quassù, t’è necessario incominciar virilmente, e alla radice vibrar la scure, e sbarbicare, e distruggere l’occulto amore, che disordinatamente porti a