Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/289

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capo lix. 277

fatti non danno alcuna felicità. Fine adunque di tutti i beni, altezza di vita, profondità di dottrina sei tu; e lo sperare in te sopra tutte le cose, conforto fermissimo de’ tuoi servi. A te rivolti son gli occhi miei, in te mi fido, Dio mio, Padre delle misericordie. Benedici, e santifica di celeste benedizione l’anima mia, acciocchè diventi santa tua abitazione, e sede dell’eterna tua gloria: e niente si truovi nel tempio della tua gloria, che gli occhi della tua maestà veggano con dispiacere. Secondo la tua immensa bontà, e la tua molta misericordia riguarda a me; ed ascolta la orazione dell’infelice tuo servo, che lungi va esule in tenebroso paese di morte. Difendi, e conserva l’anima del meschino tuo servo tra tanti pericoli della vita; e col favore della tua grazia guidalo in via di pace alla patria dell’eterna chiarezza. Così sia.


Qui fornisce il libro dell’interna consolazione.