Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/297

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capo i. 285

schiavi del peccato, non possono sperimentarla. In questo Sacramento si comunica la grazia spirituale, e si ristora nell’anima la perduta virtù, e la bellezza guasta per lo peccato ritorna. Anzi cotesta grazia è alcuna volta sì grande, che pel soverchio della divozione comunicata, non pur la mente, ma e il corpo infermo si sentano aggiunte forze maggiori.

12. Egli è impertanto assai da dolersi e da compiangere tanta tepidità, e negligenza; che con più acceso affetto noi non siamo tirati alla comunione di Cristo, nel quale tutto è rposto il merito, e la speranza di quelli, che debbon esser salvati. Essendo che esso è nostra santificazione, e redenzione, esso consolazione de’ viatori, e godimento eterno de’ Santi. È dunque da prender di ciò gran dolore, che ci sieno parecchi i quali sì poco dien mente a questo salutevol mistero, che letifica il cielo e tutto quanto il mondo mantiene. Ahi, cecità e durezza del cuore umano! che non bada più avanti a sì ineffabile dono; anzi per lo usarlo continuo, si lascia trascorrere persino a niente avvertirlo.