Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/317

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capo vii. 305

ti; sì di leggieri distratto, così di rado tutto in te stesso raccolto; così subito all’ira; così facile a far noja altrui; a giudicar così presto, così fiero in riprendere, ne’ prosperi casi sì lieto, ne’ sinistri sì vile; sì spesso promettitore di molto bene, e di sì poco per opera osservatore.

3. Or come tu abbia questi, ed altri tuoi difetti con dolore e grande rincrescimento della tua propria fiacchezza, confessati, e piantili, così fa saldo proponimento d’emendare in ciascun dì la tua vita, e in meglio avanzarti. Appresso, con perfetto abbandonamento, e con tutta la volontà sacrifica te medesimo in onor del mio nome nell’altar del tuo cuore in perpetuo olocausto, il corpo e l’anima tua fedelmente in me rimettendo; e sì ti sarà conceduto di offerir degnamente a Dio sacrifizio, e prendere così il Sacramento del mio corpo, che bene ti faccia.

4. Imperciocchè non ci ha al mondo sacrifizio più degno, nè soddisfazion che più vaglia a cancellare i peccati, dell’offerire puramente e interamente se stesso a Dio insieme con l’oblazione del corpo di Cristo nella

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