Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/32

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20 libro i.


CAPO XI.


Dell’acquistar la pace, e dello studio di profittare.


1. Noi potremmo aver molta pace, se non fossimo vaghi di darci briga de’ fatti, e detti degli altri, e di quelle cose, ch’alla nostra cura niente appartengono. Come può lungamente tenersi in pace colui, che delle faccende altrui s’intramette, che ne cerca occasioni di fuori, che poco, o quasi non mai si raccoglie dentro da sè? Beati i semplici, perciocchè avrannosi molta pace.

2. Donde fu, che molti de’ Santi cotanto furon perfetti, e contemplativi? perchè posero ogni studio in mortificare se stessi da qualunque desiderio di terra; e pertanto poterono con tutte le midolle del cuore starsi attaccati a Dio, e a sè attendere liberamente. Troppo noi siamo impacciati dalle proprie nostre passioni, e troppo dalle cose passeggiere solleticati. Di rado ancora noi riportiamo pure d’un solo vizio compiuta vitto-