Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/340

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328 libro iv.

no? o qual creatura sotto il cielo, avuta sì cara, come l’anima divota, alla quale si comunica Iddio per pascerla della gloriosa sua carne? Oh grazia da non potersi spiegare in parole! oh ammirabile degnazione! oh sviscerato amore in singolar maniera portato all’uomo! Ma che cosa renderò io al Signore per grazia tale, per carità sì eccellente? Io non ho cosa, ch’io ti sappia donare, la quale più ti sia a grado, o mio Dio, quanto offerendoti tutto intero il mio cuore, e teco stringendolo intimamente. Allora si scuoteranno di giubilo le viscere mie, quando perfettamente si sarà teco unita l’anima mia. E allora tu mi dirai: Se tu vuoi esser con me, ed io voglio esser con te. ed io risponderotti così: Non disdegnare, o Signore, di rimanerti in mia compagnia: io ho tutto il mio piacere di star con te. Quest’è tutto il mio desiderio, che il mio cuore stia unito a te.