Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/350

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338 libro iv.

rito Santo, essendo tuttavia ritenuto nelle viscere della madre; e quinci, come gli venne veduto Gesù camminar tra la gente, profondamente umiliandosi, diceva con tenero affetto: L’amico poi dello Sposo, il quale sta ad ascoltarlo, prende sommo diletto delle parole di lui: così io bramo d’essere di santi desideri ed alti infiammato, e a te con tutto il mio cuore presentare me stesso. Perlochè e ti offerisco tutte le esultazioni, gli accesi affetti, le estasi della mente, e le soprannaturali illustrazioni, e le celesti visioni di tutte le persone divote; e a te profferiscole con tutte le virtù, e laudi, che da ogni creatura nel cielo e nella terra ti furono date, e saranno, per me e per tutti coloro che nelle mie orazioni hanno fidanza; acciocchè da tutti, com’è ragione, sii tu lodato, e glorificato perpetuamente.

4. Ricevi le mie preghiere, e quelle infinite laudi, e immense benedizioni ch’io ti desidero, e che a te per la infinita ed ineffabile dignità tua sono dirittamente dovute. Questo io ti rendo, e bramo di renderti ciascun giorno, anzi ciascun momento; e a