Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/38

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26 libro i.

si sentirà tornare le tentazioni, e peggiori. A poco a poco, e per sofferenza e longanimità tu potrai meglio col favor di Dio superarle, che non faresti con importuna durezza. Nella tentazione prendi frequentemente consiglio, ed a colui ch’è tentato non esser aspro; ma dagli quella consolazione, che tu ameresti per te medesimo.

5. Principio di tutte le cattive tentazioni è l’incostanza dell’animo, e il poco fidarsi in Dio. Imperciocchè siccome una nave senza timone, di qua e di là è sbattuta da’ flutti; così l’uomo rimesso, e che il suo proponimento abbandona, in vario modo è tentato. Il fuoco fa prova del ferro, e la tentazione dell’uomo giusto. Molte volte noi non sappiamo quel che possiamo, nè quello che siamo; ma la tentazione ce ne fa accorti. È da vegliar nonpertanto, nel principio massimamente della tentazione; poichè allora più agevolmente è vinto il nemico, se a niun patto gli sia permesso d’entrare per la porta dell’anima; ma fuor dalla soglia, tosto che egli abbia battuto, gli siamo incontro. Onde un certo ebbe a dire: