Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/86

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74 libro ii.

compiace. Le sue visite sono frequenti con l’uomo raccolto, dolci i colloqui, la consolazione gradita, molta la pace, e la dimestichezza oltre ogni credere maravigliosa.

2. Su via, o anima fedele, apparecchia a tale sposo il tuo cuore; acciocch’egli degni venire in te, e in te dimorare. Imperciocchè egli dice così: Se v’ha alcun che mi ami, guarderà egli le mie parole; e noi ne verremo a lui, e faremo dimora appresso di lui. Or dunque fa luogo a Cristo, e a tutt’altri vieta l’entrata. Quando tu abbia Cristo, tu sei ricco abbastanza: conciossiachè egli ti sarà in ogni cosa provveditore, e procuratore fedele, acciocchè non ti sia bisogno sperare negli uomini. Imperciocchè gli uomini leggermente si mutano, e mancano in breve; ma Cristo vive in eterno, e sta immutabilmente sino alla fine.

3. Non è da porre troppa fiducia nell’uomo fragile e mortale, comechè utile e caro ci sia; nè da prender soverchia tristezza perchè egli alcuna volta ti sia avverso, e ti contraddica. Quelli che stanno oggi per te, domani ti posson esser contrari,