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istituzioni scientifiche 165

formato di un piccolo in-foglio, con 320 miniature. Esso ha in testa l’impresa ed il nome di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, che fece eseguire questo magnifico lavoro, e col nome dell’autore delle principali miniature, sotto la cui direzione appare essere tutte le altre state condotte, cioè Cristoforo De Predis di Modena, colla data del 5 aprile 1475, miniatore lombardo del bel secolo, ignoto a tutti gli scrittori d’arte; 5. una serie piccola, ma curiosa d’autografi di vari principi di Savoia, di Napoleone, di tutti i principali suoi generali, e di vari celebri letterati.

Nella biblioteca si conservano pure da 2,000 disegni antichi di artisti di tutte le scuole, tra i quali sono un 20 disegni di Raffaello, molti di Leonardo, di Michelangelo, ed una grandissima magnifica miniatura rappresentante la Circoncisione, del Mantegna.

Biblioteca della Regia Università. — Cesare Cesariano ne’ suoi commenti a Vitruvio, stampati l’anno 1521, dice: doversi le provincie dotare di biblioteche grandissime, quali a’ suoi tempi erano quelle di Pavia, Torino, Bologna, Ferrara, Padova, Pisa, Perugia, Roma e Napoli, dove si legeno la pubblica lectione de varie et universale scientie1.

Da queste parole si deduce, che fin da que’ tempi esisteva in Torino una biblioteca, la quale pareggiava d’importanza le più illustri d’Italia, ed era, come le altre, destinata singolarmente ad uso dei professori e degli studenti che frequentavano le università instituite nelle città sopraddette. Gli storici però non si sono occupati di indagarne più particolarmente le origini.

Quelle dell’attuale biblioteca si fanno risalire a novantatrè volumi, la maggior parte di Storia e di Arte militare, raccolti da Emanuele Filiberto il Grande, già sin dal 1560. Cresciuti questi sotto la direzione di Ludovico Nasi, che ne era il custode, venne in mente a quel generoso principe di inalzare nella capitale de’ suoi Stati un grande stabilimento, che raccogliesse nel medesimo luogo una biblioteca, una galleria di antichità e di monumenti delle arti belle, ed un museo di cose naturali. Così ebbe principio il celebre edifizio, magnificato allora col titolo di Teatro, perciò appunto che lo si considerava come un Teatro universale di tutte le scienze. Il Coppino, che ne descrive la biblioteca, asseriva non essere al mondo nessuna che meriti venire al

  1. Vallauri. — Storia delle Università degli studi in Piemonte. — Torino, dalla Stamperia Reale, 1845. Vol. 4 in 8. Vol. I, pag. 140.