Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/313

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284 dintorni di torino

dol fiume, crescesse Ih divozione verso i’imagine dipinta su quel pi- lone, e il piccolo tabernacolo divenisse una cappella , la quale poco dopo si cambiò in chiesa, mercè singolarmente le largizioni di Madama Reale Cristina di Francia. Oggi è una borgata assai popolosa e frequen- tata dai passeggiatiti che vi si recano a diporto, specialmente nella stagione estiva, o col mezzo delle barche lungo il Po, o con Fomiibu?, il quale vi conduce con pochi soldi a godere la bella campagna e il pesce fresco che si ammanisce in quelle osterie.

LSEMO.

Dalla Villa della Regina, salendo il colie insino alla cima , trovasi 1’ Eremo , ora proprietà privata, la quale ha un vasto e ben coltivato giardino ed una torre su cui giova che ascenda, chi brama di rimirare il Piemonte dalle vette che lo signoreggiano. — Un voto fallo dal duca Carlo Emanuele I, nella pestilenza del 13W, diè causa alla fondazione dell’Eremo de’ Camaldolesi. La chiesa vi fa —fabbricata nel 1602, e fu eletta a cappella dell’Ordine supremo della — -Annunziata. Dopo la rivoluzione, il sacro Eremo fu ridotto ad uso profano, o in sua vece fu dichiarata cappella dell’Ordine slesso 1» Cer- -=--|iosa dì Col legno.

YIGVA DELLA REGNA.

Una bella strada , ombrata da pioppi, vi conduce dirittamente dal ponte di Po con dolce salita. Fu fondata dal principe Maurizio di Sa-p-— voia, dopo di’ oblio deposta la porpora cardinalizia per dar mano di sposo alla principessa Lodovica, sua nipote, figlia di Vittorio Amedeo 1 ■ e di Cristina di Francia. Ivi raccoglieva il fiore degli eletti ingégni in erudite conversazioni. L’ accademia fu detta de’ Solinghi ; i suoi esercizi non consistevano nel recitar sonetti o madrigali, ma in ricer- che filosofiche o in indagini matematiche; ora si discorreva dell’arte della guerra , ora del maneggio delle cose di Stato, ecc. Quella vir- tuosa palestra si raccoglieva d’ordinario in un sito appartato del giardino.

Morto il principe Maurizio nel 1657, Luisa di Savoia, nipote e ve- dova di lui, abitò questa villa lunghi anni. Chiamavasi allora Villa Ludovica; e solo ai tempi d’Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo \n, pigliò il nome di Vigna della Regina.

Si crede essere stalo architetto di questo edificio un Viottoli, romano. 11 principe ne fe’ dipingere le mura a fresco, effigiandovi fatti di storia