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Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/317

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288 distorni m torino

S.MìR V DI SU MICHELE.

Procedendo da Rivoli verso la strada di Francia, vedesi a destra una chiesa d’elegante architettura di stile archiacuto, chiamato di S. Antonio di Ran- versa. Pivi oltre si lasciano a sinistra le rovine del già famoso castello d’Avi- gliana,che guarda i romantici laghetti di questo nome, osi giugneaS. Am- brogio, sopra cui in vetta ad erte ed eminenti roccie siede la Sagra di San Michela, quasi segregata in mezzo alla valle di Susa, sopra cui s’inalza quella mole di vetuste fabbriche (ora ritiro dei sacerdoti della Congre- gazione di carità o rosminiani), cui conduce a stento un ripidissimo e disastroso sentiero che parte da S. Ambrogio. Il monte sii cui posa il vasto edificio si diceva anticamente Pirchiriano, e Caprasio quello che gli sta rimpetto. Fra l’uno e l’altro i longobardi per vietare l’ingresso agli oltremontani in Italia, avevano costrutte famose chiuse di torri o mura, ond’ebbe poi il sito, e il vicino villaggio, il nome di Chiusa. Dell’antica badia non rimangono in piedi che pochi avanzi del cenobio, la chiosa e un ampio scalone; il resto è di architettura più recente. Le memorie storiche e le tradizioni rendono questo luogo degno di nota e di ricordanza.

IV. — Fuori di Porta Palazzo. WUlOYYl DI CAMPAGNA.

Della chiesa della Madonna di Campagna si ha notizia liu dal principio del secolo XIV. Nel ltw7 i cappuccini ottennero dal Consiglio civico la facoltà di uffìziarla. Poco dopo fabbricaronvi un convento, che fu il primo della provincia.

In questa chiesa è sepolto il maresciallo di Francia, Ferdinando di Marsin, il quale, ferito mortalmente alla battaglia di Torino nel 1700 e trasportato in una casa vicina, mori all’indomani, non tanto per la sua ferita, come dal Tumo di un magazzino attiguo consumato dalle fiamme. Vittorio Amedeo II lo onorò di splendidi funerali ; egli fe’porre questa iscrizione, chc ritragge ancor molto del non lontano seicento.

D. 0. SU. li. Ferdinando de JtarsiH cornili Franciae maresenlln Supremi Galliuc ordinis equili torquato Valcnlinorum gubernalm-i Quo in loco Die FU septembris MDCCVI Inter txuirum cladem et fuijam Exercilum et vitam amisit lelernum in hoc tempio nunnumenlum.