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Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/59

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34 FISIONOMIA DI TORINO

Alle ore undici di sera i caffè e le osterie si chiudono, le contrade restano pressochè deserte. La state si protraggono un po’ più, ma in generale il torinese ama coricarsi per tempo, ed è mattiniero al lavoro.

I teartri, fuor che nei mesi caldi, sono frequentatissimi. il teatro Regio aperto ad opere e balli aduna il fiore de’cittadini nella sola stagione di carnevale e quaresima. Il resto dell’anno sta chiuso. Il Carignano è riservato più che altro alla commedia italiana: il D’Angennes alla francese. Non mancano i teatri popolari, animati di molto concorso, nè quelli delle marionette e de’burattini, che hanno fissato permanente dimora in Piazza Castello.

I Torinesi amano assai il ballo. Nell’inverno particolarmente si balla dappertutto: si balla ne’palazzi del Re e del Duca di Genova, nel teatro Regio (a scopo di beneficenza), nelle sale dell’Accademia filarmonica e in quelle della Società filodrammatica: si balla più democraticamente al Wauxhall: più tranquillamente nelle case, e perfino negli atrii, sotto i portici, nelle vie medesime, centrali o remote che sieno. Un modesto organino serve di orchestra. Il walz, la galoppe, la polka, l'italiana, la monferrina (correnta) fanno girare la testa e battere il cuore a più migliaia di giovanette che si danno a questo genere di divertimento con trasporto indicibile.

Il vestire in generale è elegante: imita molto la foggia e il gusto francese; le donne di minor levatura portano tutte il capo coperto di una cuffia alla parigina. Molte artigiane vestono l’abito di seta. A Torino usarono per molti anni le dame e le borghesi portare in capo una cuffia alta mezzo braccio (raso) guarnita di pizzi, di nodi e di nastri. Nel 1715 l’ambasciatrice di Francia, scrive il Cibrario, giunse in città con una piccola cuffia chiamata borgogna, alta soltanto tre dita con un sol nodo di nastri: tutte le dame e cittadine pigliarono in gran fretta la nuova acconciatura, lasciando l’antica alle donne di contado, alcune delle quali la portano tuttora.

Molti ed eleganti sono i magazzini di mode, di novità, di minuterie che si trovano sotto i portici di Piazza Castello. Meritano speciale menzione le stoffe di seta e i velluti di fabbrica nazionale. Notevoli sono i magazzini di confetture per isquisite goloserie, tra cui i marrons glacées che sono una specialità torinese e si spediscono, in sul cominciare del verno, in ricche e graziose scatole a Parigi, a Londra, a Milano, a Venezia.

La cucina piemontese, che unisce eccleticamente la leggerezza e la delicatezza della cucina francese alla forza e alla espressione (come