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CHIESE 63

(Monumento ad Emanuele Filiberto)

I bianchi marmi de’ mausolei spiccano con singolare contrasto sul fondo nero, ond’è rivestita tutta la mortuaria cappella.

Il monumento ad Emanuele Filiberto, che qui presentiamo, è opera del Marchesi. Uno stilobato, un cippo ed un piedestallo porgono piramidalmente sembianza di monumento. Ne’ prospetti dello stilobato havvi lo stemma ducale. Sopra lo zoccolo è diritto in piedi il simulacro del duca colla spada abbassata e collo sguardo pieno di bellicosa fierezza. Sul basamento si ammirano due statue. A destra del duca è la Storia che scrive in una tavoletta ciò che detta la Munificenza, ritta innanzi a lei, col leone dappresso. Vi si legge questa iscrizione:

Cineribus
Emmanuelis Philiberti
Restitutoris imperii
In templo quod ipse moriens
Construi
Et quo corpus suum inferri
Jusserat
Rex Carolus Albertus.

Il monumento ad Amedeo VIII, che sorge rimpetto a questo, è opera del Cacciatori. Sta ritto fra la Giustizia e la Felicità il duca Amedeo con alta e maestosa forma, tenendo il braccio destro piegato sulla spalla della Giustizia, mentre protende l’altro sulla testa della Felicità. L’animo del duca, ch’ebbe il nome di pacifico, e che antepose alla gloria delle armi l’amore della giustizia ed il buon reggimento del suo popolo, si appalesa nel disegno e nell’espressione di tutta la persona. Questo gruppo di tre figure s’inalza sopra un basamento ornato di un basso rilievo, che rappresenta Amedeo nell’atto di pubblicare le sue leggi. Il duca è vestito in abito di vicario imperiale; al suo fianco