Pagina:Torre - Del concetto morale e civile di Alessandro Manzoni.djvu/176

Da Wikisource.

— 172 —


Signori, il rammarico che percosse gli animi alla dipartita di tanto uomo, le funebri e solenni onoranze, i monumenti da innalzare, le commemorazioni ed ogni sorta di significazioni di devoto affetto, danno motivo a sperare che se Alessandro Manzoni ha cessato di essere nel tempo, il suo pensiero vive e si agita in noi; stantechè niente pone in più chiaro lume la pochezza dei nepoti, quanto il celebrar la memoria dei grandi, a solo titolo di sterile consuetudine, e di vana ostentazione. Se i cieli arrisero ai longanimi sforzi di coloro che ci precedettero, e coronarono i forti studi di esito felice, non è a credere che siasi pervenuti al sommo del nostro politico e civile edifizio, e che nulla rimanga a fare alla generazione che cresce, sul cui capo riposano le speranze dell’avvenire. La patria ormai è giunta all’essere, e così si è compiuto il primo periodo che può solo aver nome di apparecchio al secondo, il quale consiste nello svolgimento di quelle recondite forze, che fanno un paese rispettato e temuto. E quest’opera difficile spetta