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— Sì! aspetta che venga! aveva detto la Nanna ponendosi il pollice sul naso ed agitando le altre dita. In quel discorso rozzamente civettuolo, s’animava come non s’era animata da un pezzo.

— Volete che scommettiamo che prima dei raccolti verrà? aveva soggiunto il giornaliere.

— Scommettiamo pure; e che cosa?

— I confetti; vi torna?

— Sì. E si starà a vedere.

— Ma dovete dirmi dove state di casa, se ho da venire a domandarvi chi ha vinto la scommessa.

E la Nanna aveva indicata la cascina, e la strada per giungervi, ed aveva capito che lo sposo scommesso doveva esser lui.

Era ancora assai bell’uomo; e poi lei non aveva più diritto di fare la schizzinosa. Le bastava di potersi maritare come le altre. Senza dubbio avrebbe preferito Gaudenzio che aveva soltanto tre anni più di lei;.... e poi ora Gaudenzio! Ma quello là non era più un partito per lei a quell’ora.