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216 in risaia


Tanto più che la Rosetta lo assicurò d’essere stata a sedici anni sottile come un gambo di canapa. Tutta quella floridezza le era piovuta intorno dai diciassette ai diciotto.

Lui si figurava la sua sposina fra un anno, triplicata almeno, ed era contento, e si dondolava più che mai, e si metteva il cappello tanto sull’orecchio che era un prodigio. E la Lucia era in estasi dall’ammirazione, saltava di gioia, e trionfava col suo bel fiore d’argento nei capelli bruni. Ed esclamava contemplando il ciuffo spropositato dello sposo:

— L’avevo capito da un pezzo io, che parlavate sempre colla Rosetta di me, e che mi volevate dare il fiore d’argento. Oh! se l’avevo capito!

Povero cuore innocente! Non sapeva sotto che tempeste era cresciuto il suo fiore di ceppo.