Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/197

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i morti parlano. 193

quando il fonografo ripetè il testamento del maniaco Tobie Reed, un uomo mise un grido e cadde in convulsioni atroci laggiù presso la porta. Dacchè durano i dibattimenti avevo sempre osservato quell’individuo dalla fisonomia volpina. Mi era antipatico, e m’inspirava dei sospetti. Quando l’udii mettere quel grido, riconobbi il grido del rimorso, della coscienza colpevole impaurita. Nella mia lunga carriera medica, mi accadde più d’una volta di assistere nelle ultime ore uomini che, integri in faccia al mondo, avevano la coscienza tribolata da rimorsi atroci; le loro paure deliranti, erano ritratte nella convulsione ignobile di quell’uomo. M’affrettai ad assisterlo. Lo feci portare all’ospedale, me gli posi accanto; appena la convulsione gli permise di parlare, balzò a sedere sul letto, e domandò tremando:

— Il morto ha detto tutto?

— Tutto — risposi.


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