Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/250

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246 storia d’una viola.


— Oh, che m’importa?......

Qui l’olezzo della povera Viola usciva lento ed a sbalzi, come se si vergognasse di quanto diceva. E non aveva torto. Io le dissi:

— Come! Amavi già anche il Garofano, Viola? Scusa, ma non posso farti complimenti sulla tua costanza.

— Te ne ho forse domandati? — ribattè con arroganza scotendo le foglioline, per dissipare l’abbattimento che le avevano cagionato quelle memorie. — Io ti racconto la mia storia al momento di finire questa vita. È un esame severo che faccio a me stessa; non cerco nè lodi nè biasimo. Non so se fra gli uomini sia lo stesso, ma nei fiori il sentimento si impone molte volte alla volontà ed alla ragione. Sentivo di dover tutto il mio cuore al Tulipano; ma mi trovavo sola, perduta in luoghi ignoti; e senza volerlo subivo il fascino di quell’altro fiore, più ardito, più appariscente, più forte.