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una piccola vendetta. | 265 |
— Ti procuro la fortuna d’accompagnare la signora Icchese fino a casa sua. Bada che è un’impresa cavalleresca. Si tratta di proteggerla contro un mascalzone che ha la villania di seguirla in istrada.
Il marito s’inchinò muto e confuso..... a tanto onore. La signora Icchese si fece rossa d’indignazione.
Quel marito, quel cavaliere cortese, quel paladino che doveva difenderla contro il galante malcreato, era lo stesso galante, lo stesso malcreato.
— E stia di buon animo, che con Giorgio è ben raccomandata. — Disse la signora Zeta salutando l’amica.
Fede di moglie!
Il cavaliere non osava parlare; ma la signora non gli si mostrò sdegnata. Anzi, dopo il primo momento di sorpresa, parve mettersi di buon umore. Appiccò discorso sul tempo e
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