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Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/41

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per la nova... 37

avevo due lire al giorno. Se non c’era lavoro di troppo, non ero chiamata, e non avevo nulla. Ma non importa. Vivevo colla zia. A lei una tazza d’acqua di più nella pentola per aumentare d’una porzione la minestra, e quel poco di più ch’io potevo mangiare costava poco, e lo dava volentieri.

Non voleva neppure i miei piccoli guadagni che servivano a vestirmi. Non mi rimase mai nulla da mandare alla mamma. Ma era naturale. Ero in principio di carriera. Una volta che avessi avuto un impiego fisso, con un buono stipendio — allora sì che avrei potuto aiutare la mia famiglia.

Finalmente, dopo un lungo tirocinio, e tante suppliche, ricorsi, palpiti da pigliarne una malattia di cuore, lo ottenni quel sospirato impiego; e nientemeno che negli uffici telegrafici di Milano, con uno stipendio di ottocento lire all’anno.