Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/48

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44 chi lascia la via vecchia

ribasso di prezzo aveva anche ribassata l’opinione che la padrona di casa aveva di me. Mi trattava con disprezzo.

Era una vita arida e noiosa. Casa e studio, studio e casa, coi piedi umidi, le membra assiderate, il pensiero occupato da calcoli minuti ed uggiosi, nessun’affezione per consolarmi, nessuna distrazione. — Ed i miei abiti si sciupavano, le mie scarpe si logoravano.

Eppure guadagnavo ottocento lire all’anno. Avevo raggiunto il mio sogno di grandezza, il mio ideale. Dio! che delusione!

Ero anche bellina. Quando andavo, sola e male in arnese per le strade, c’era spesso chi mi diceva parolette dolci, chi si offriva d’accompagnarmi, ed anche con molta insistenza e senza troppo rispetto.

Allora mi venivano in mente i discorsi della mamma, e le sue paure. — Ma poi tornavo alle mie idee: