Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/69

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Ogni giorno, ogni ora, benedivo il caso provvido, che aveva fatto smarrire per via la lettera in cui gli avevo scritta la mia confessione. Più conoscevo Marco, e più raccapricciavo all’idea che avrei potuto con quella rivelazione allontanarlo da me per sempre.

La sua tenerezza dolce, profonda, protettrice, non si smentiva mai. Il suo carattere era sempre sereno; il suo cuore pieno di bontà, di giustizia; e, co’ suoi quarant’anni, aveva più poesia, più entusiasmo che non avessi trovato mai in nessun giovinotto.

Non diceva mai una parola scortese; correggeva con indulgenza, approvava con gratitudine. Era un’anima generosa, elevata e buona, ed ero orgogliosa d’appartenergli; l’adoravo.

Passò più d’un anno, rapido come un sogno di gioia; la poesia scritta, gli idilli del-


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