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90 | chi lascia la via vecchia |
mio figlio; e le lettere; le lettere disgraziate che mi avevano condotta a quel punto. — Mi tornò al pensiero la scena di vergogna, tante volte temuta, di vedere quelle lettere, in cui sfogando i miei rimorsi avevo ripetutamente affermata la mia colpa, lette ad una ad una da Marco; e di udirlo dirmi:
— Perchè m’hai ingannato?
No; non potevo, non volevo ingannarlo più.
— Senti Marco, — ripresi con uno sforzo sovrumano — una volta, prima che tu m’avessi mai parlato — sai — quand’ero tanto sola — e tanto triste....
Esitai un momento. La mia voce tremava, ed il cuore mi batteva forte forte, ed avevo un fischio negli orecchi come quando s’ha preso troppo chinino; non avevo la forza di proseguire; avrei voluto che m’incoraggiasse. — Egli mi disse soltanto:
— Ebbene? Quand’eri tanto triste?...