Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/99

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— È vero che la madre di mio figlio non è una moglie onesta? È vero, Maria?

— No, no, no, non è vero! — urlai con un grido disperato, un vero grido di madre.

— Allora siedi qui; calmati e parla.

E, sedendo egli stesso, mi additò una poltrona accanto a lui; era serio, ma senza rigore.

Io gli dissi tutto. Il ritorno d’Edmondo, le sue lettere, il supplizio degli appuntamenti, fino a quel giorno in cui non avevo più avuto il coraggio di sopportare quella tortura, e nella mia stessa debolezza avevo attinta la forza di confessarmi a lui, e di morire.

— Quando dovresti andare? — mi domandò con voce addolorata.

— Domani — susurrai.

— Domani manderà le lettere a me. Le bruceremo senza aprirle, e non ne parleremo mai più.

— E non mi manderai via? — dissi non potendo credere a tanta gioia.