Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/123

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per tutti. Del resto non si poteva fare altrimenti. Le strade erano impraticabili.

Così rimanemmo tutti qui, nelle varie camere destinate agli ospiti, ed è dalla sua villa che ti scrivo. Vedo in faccia a me dall'altro lato del cortile la sua finestra. Un solo corridoio mi separa da lei.

O Leo, io sono debole, sono vile. Pur troppo do ragione al motto scoraggiante di Bruto: "Virtù, non sei che un nome". Adoro questa donna con tutte le mie facoltà buone e perverse. La sento venire a me per l'attrazione irresistibile della gioventù e dell'amore.

Un'ora fa, mentre tutta la casa dormiva, ero corso come un pazzo fino all'uscio della sua stanza, a rischio di comprometterla, di fare uno scandalo. Se fossa stato aperto, a quest'ora quella donna sarebbe mia. La camera era chiusa, ma che importa? Sarà mia domani.

Che cosa posso fare? Qualunque sia l'Ente che presiede all'ordine delle cose, chiamalo Dio o Natura, o Caso, o Destino, poichè ha messa questa donna sulla mia strada, poichè ha stabilito fra noi quel fascino che ci attira, è evidente che voleva unirci. Non è un ribellarci alle leggi della Natura, agl'istinti dell'umanità, il combattere una passione che è la nostra vita?

Mi ama, mi ama. Tu non hai saputo mai cosa voglia dire questa parola; altrimenti comprenderesti che l'onore, il dovere e tutti i giuramenti della terra non sono nulla dinanzi a quell'attrazione irresistibile. Se un giorno amerai, freddo puritano, vedrai il tuo edificio di massime e di doveri virtuosamente architettato, rovinare, sfasciarsi, pel semplice accelerarsi