Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/153

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senza distrazioni di dolori fisici; vorrei finire qui, susurrando a questa carta come al tuo orecchio: "Ti amo, ti amo, ti amo". E non vederti mai più come è mio dovere, come ho giurato; ma non veder più nessun altri; chiudere gli occhi colla tua dolce figura davanti alla mente, ed il tuo nome sulle labbra, e non riaprirli più, e passare così col pensiero di te nell'eternità.

Addio, Eva, per sempre addio, e per sempre ti amo.

AUGUSTO


XXIV.

Massimo Malvezzi ad Eva.

Mia cara Evelina,

Tutto è in ordine; mancano soltanto i tappeti, e la Gigia mi assicura che il tappezziere verrà a stenderli domani. Oggi hanno appese le tende nel tuo salottino verde, ed il fumista ha messo in ordine i caloriferi.

Il novembre comincia male, e non vedo l'ora che siate rientrate in città tanto te che la Marichita, perchè temo sempre che vi raffreddiate lassù. Io verrò sabato a sera, e, se credi, puoi disporre per tornare in città domenica.

Ho una triste notizia da darti. Il nostro povero maestro è gravemente ammalato. Mi pareva strano che, sapendomi a Regoledo per gli ultimi quindici giorni della villeggiatura, non fosse mai venuto a vedermi. Non mi persuadeva la tua supposizione che non avesse ricevuta la mia lettera. Le lettere non si pe