Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/179

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— Eva!

Si scosse; si fece tutta rossa; e poi, porgendomi la mano come avrebbe fatto con un conoscente che avesse incontrato per caso, disse:

— Oh, maestro! come va?

Il convoglio stava per moversi; non ebbi tempo di esitare dell'altro, e dovetti spiegarmi:

— Sono venuto fin qui ad incontrarla, perchè Chiasso è triste ed inospitale.

— Non c'è punto chiasso allora? - disse l'Eva, cercando di darsi un'aria disinvolta.

— No - risposi seriamente. - E m'è sembrato che sarebbe meglio prendere il lago, andare fino a Menaggio, in battello, e da Menaggio partire per Lugano in carrozza.

Arrossì di nuovo, si alzò senza rispondermi, s'affaccendò a prendere la borsa e l'ombrello; io le pigliai tutto, l'aiutai a scendere e le domandai:

— Avete bagaglio?

Rispose di sì; mi porse la ricevuta, ed io la lasciai un momento per correre a reclamare la sua roba prima che il convoglio ripartisse.

Mi consegnarono una piccola valigia. Tornai con essa a riprendere l'Eva, e ci affrettammo al battello.

Tutte queste preoccupazioni pressanti e triviali ci aiutarono a dissimulare il nostro turbamento.

Sul battello tirava un'aria frizzante ed umida, e dovetti far discendere l'Eva in coperta. Chiusi le finestre, la feci sedere comodamente, le avvolsi uno scialle intorno alla vita, le misi uno sgabello ai piedi, le offersi un caffè che non volle accettare. Ma, esauriti questi pretesti per darmi d'attorno, per non