Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/187

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infelice e sempre tua; ma la nostra felicità era impossibile. Perdonami, perdonami.

Non potei risponderle. Piangevo come lei; mi sentivo spezzare il cuore. L'abbracciai come se volessi rapirla; misi tutto il mio amore, tutte le mie illusioni svanite, tutta la mia disperazione, in un ultimo bacio, e mi parve che la mia anima si staccasse da me.

Vidi il convoglio allontanarsi sbuffando come se dicesse: "Finalmente! tanto c'è voluto a riprenderla!" Lo guardai fuggire per la campagna quel lungo treno nero come un funerale. Era il funerale del mio ultimo amore. Si lasciò dietro una striscia bianca di fumo, che s'andò lentamente dileguando, e poi non ne rimase più nulla.

Forse la mia memoria si dileguerà così dalla mente dell'Eva, pensai. E la sua vita riprenderà l'aspetto di prima, come questo paesaggio; non serberà nessuna traccia di quella passione che c'è passata sopra, rapida, ardente, divoratrice, come quella macchina infuocata.

La macchina non si vedeva più, ed io tornai a Lugano solo, con lo strazio d'aver tradito un amico fiducioso che m'aveva fatto del bene, e di aver violato il nostro giuramento.

Oh Leonardo! se puoi perdonarmi d'aver vissuto a questa infamia, scrivimi una parola. La tua nobile amicizia è la sola consolazione che mi resta nella desolazione della vita.