Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/228

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posto, e siedo scoraggiata senza saper cosa fare, ed egli s'allontana sospirando, e va a rattristarsi solo con un giornale che non legge.

Da qualche tempo m'ero accorta che i giornali lo agitavano straordinariamente. Non passa quasi giorno senza che ci sia un cenno sul vostro Re Lear. Ora è il libretto di cui si fa il sunto o una critica letteraria; ora è la messa in iscena, su cui un cronista, meglio informato degli altri, commette delle indiscrezioni a favore dei suoi abbonati. Ora è un critico musicale che fa dei confronti preventivi, tra un'opera data e la vostra che si darà.

Giorni sono c'era un articolo intitolato: "Biografia del maestro Augusto Calo, autore della nuova opera che si darà alla fine del mese venturo alla Scala".

Quando apersi il giornale, rimasi confusa ed impaurita, e lo posai sulla tavola senza osare di leggerlo. M'era venuta l'idea assurda che ci potesse essere qualche parola indiscreta, qualche allusione a me.

Massimo, che è sempre intento a studiare le mie sensazioni, prese quasi subito il foglio e lo scorse avidamente. Giunto a quell'articolo, si fece pallido, poi mi guardò con diffidenza, ed andò a chiudersi nella sua camera con quel giornale che non vidi più. Forse lo ha bruciato, o lo ha riposto fra le cose sue, per conservarlo come si conservano le memorie penose.

Ogni volta che qualcuno parla del Re Lear, mi guarda sospettoso, scruta il mio volto ed ogni mio atto, per vedere se mi commovo. E per quanto io cerchi di dominarmi, lo vedo sempre più triste.

Teme ch'io pensi a voi, o, peggio ancora, che vi veda o vi scriva. L'ho scoperto più d'una volta immobile