Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/9

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bruno, coll’aria un po’ morto di fame. Secondo il modo di vedere della Gigia, chiunque non ha le guance paffute come lei, ha l’aria morto di fame. La stessa espressione in senso figurato le serve per dire: scarso a quattrini. In questo caso la frase era applicabile nei due sensi.

Età, dai ventidue ai venticinque anni. Nome: Augusto Cato. Domicilio: la soffitta di contro al mio gabinetto da bagno.

Era il quacquero dalla lettera anonima.

Se tutto questo non t’ha interessata come un romanzo, forse t’interesserà di sapere che mio marito è a Genova per affari; che la Marichita è in campagna con mia sorella da una settimana; che io mangio poco perchè a pranzar sola perdo l’appetito; che mi struggo di noia e cerco di combatterla leggendo uno dopo l’altro tutti i libri più sentimentali e più sdruciti del gabinetto di lettura. Per ogn’uno che mando a te, ne leggo dieci con accompagnamento di lagrime, di ansietà, di fantasticaggini, che mi fanno sembrare la vita uggiosa... ma uggiosa come la pioggia. Non vedo l’ora che torni la Marichita a farmi un po’ di capricci intorno per distrarmi.

Quando verrai a Milano fisseremo subito il palco al Manzoni. Almeno quando si va al teatro si vive un poco di poesia nella sera, e questo fa sopportare la prosa della giornata. Ma sbrigati, perchè se lasci passare la primavera, addio teatro.

Tua Eva.