Pagina:Torriani - Tempesta e bonaccia, Milano, Brigola, 1877.djvu/218

Da Wikisource.

— 212 —

— Ma dal principio del mese non c’erano state ascensioni?

— Sì, parecchie.

— Non avevano veduta una signora?

— Una signora? Sì, più d’una.

— E... non era perita quella signora sul Monte Bianco?

— No. L’albergatore non lo credeva. Non s’era parlato di una disgrazia.

— Le guide! Volli vedere le guide.

Ne furono chiamate parecchie. Due avevano accompagnata una carovana in cui erano delle signore. Ma nessuna era rimasta vittima.

Volli dare i connotati di Fulvia; ma non si ricordavano. Mi risposero dei sì e dei no contradditorii.

Ma forse Fulvia s’era vestita da uomo. Non l’aveva scritto; ma poteva averlo fatto. Rilessi il brano della lettera dove accennava di volo al suo equipaggio da alpinista.

Non mi diceva nulla. Quegli oggetti potevano servire con entrambi i costumi.

Il tempo era delizioso per una salita, e le guide, che s’erano credute chiamate per una buona giornata, s’annoiarono di trovare soltanto un importuno interrogatore. Mi risposero di mala voglia, e con un’aria di canzonatura male dissimulata.

Una cosa era certa; che non si contava nessuna vittima nelle ascensioni di tutto il mese.