Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/139

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Io accennai di sì, e profittai di quella giustificazione per rileggere il foglio, e piangere tutte le lagrime de’ miei occhi in un accesso di tenerezza nervosa.

La matrigna mi diede uno scappellottino carezzevole, e disse:

— E tu piangi per una burla? Grande e grossa e minchiona a quel modo? Lascia che dicano! Io quand’ero alla tua età, una festa, che rinnovavo un bel vestito color di rosa, con un canezou di tulle bianco, ed una cappottina di seta, incontrai una brigata di giovinotti che mi guardarono, poi il caporione gridò: «Tutto è bello fuorchè il viso». Ma non mi son messa a piangere per questo. Ho riso anch’io, e m’ha fatto buon sangue. E poi, chissà che sia davvero qualcuno che s’è innamorato di te! E che un giorno o l’altro si presenti a domandarti in moglie? Sarebbe un po’ grullo, ma cosa importa? Se s’avessero a sposare soltanto le aquile...