Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/162

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a sue spese. Veramente il babbo lo aveva scelto nel vecchio fascio di poesie giovanili, che serbava nello stipo della sua camera fra le memorie di famiglia. Ma ci aveva lavorato molto per adattarlo alla circostanza, e si lagnava che «l’estro non gli sorridesse più come una volta». Parlava d’Imene, poi della Madonna e di san Giuseppe patrono della sposa, perchè il babbo «conosceva il linguaggio poetico, ma non dimenticava d’esser cristiano».

Nella primavera seppi che Onorato era a Soleure e che contava di rimanerci tutto l’anno per rinfrancarsi nella lingua tedesca.

Quei due matrimoni l’uno dietro l’altro, m’avevano fatto sembrare più facile anche il mio. E ad un tratto, quell’idea d’un anno intero di lontananza, d’un’aspettazione indefinita, mi colpì come un disinganno.

E tuttavia mi rassegnai, e tirai avanti altri dodici mesi, e sempre collo stesso pensiero.