Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/17

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la zia nelle sere di pioggia, e non le trovavamo neppure più belle.

Tra il pranzo e la cena si faceva un’altra passeggiata sopra un’altra strada maestra, o magari sulla stessa del mattino.

A cena si mangiava freddo qualche avanzo del pranzo, e dopo, s’usciva un’altra volta, si correva all’altro capo di Novara fino al palazzo del mercato, un gran quadrilatero cinto da tutti i lati da bei portici alti e spaziosi, e si girava, si girava intorno a quel palazzo, sotto quelle arcate deserte e sonore, finchè s’aveva la persuasione d’aver fatto un numero sufficiente di chilometri, per poter andare a dormire colla coscienza tranquilla.

Noi non eravamo malcontente di quel regime, e non ci annoiavamo di certo. Ma non eravamo neppur contente, e non ci divertivamo. Era un’apatia, un’indifferenza assoluta.