Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 16 — |
Nell’autunno uscivano di collegio certe nostre lontane parenti che ci chiamavano cugine, e, prima che partissero per la campagna, il babbo ci conduceva a vederle. Avevano una sala poco migliore della nostra; ma ci stavano continuamente, ci tenevano dei fiori, movevano i mobili, e pareva tutt’altra cosa.
Ci ricevevano là, fra i loro ricami ed i loro libri; salutavano graziose e disinvolte, e porgevano la mano al babbo, dicendogli con un coraggio che ci sbalordiva:
— Buon giorno, dottore.
Poi si volgevano a noi con molto buon garbo, e ci domandavano:
— Volete che andiamo di là a giocare, o preferite che si stia qui a discorrere?
Per noi erano due cose egualmente impossibili. Non avevamo mai giocato. Nessuno ci aveva mai dato un trastullo nè una bambola; e per correre e saltare, in casa nostra