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Nell’agosto di quello stesso anno, una sera che m’ero coricata presto, mi svegliai verso le undici con una gran sete, ed andai in cucina senza lume a piedi scalzi, per bere un po’ d’acqua.
Faceva un caldo soffocante, tutti gli usci erano aperti, e si udivano il babbo e la matrigna discorrere nella loro camera. Il babbo diceva:
— Io non oso neppure proporglielo. Una ragazza giovane e bella...
La matrigna rispose:
— Sicuro è bella ed è sul fior dell’età. Ma, come giovane da marito, è un po’ matura.
— Ma che! Quanto ha? ventidue, ventitrè anni...
Povero babbo, per lui non ero una zitel-